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Smart Cities e Nuove Tecnologie di Lotta al Crimine

Smart Cities e Nuove Tecnologie di Lotta al Crimine

“L’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose”.

Italo Calvino nelle sue “Città Invisibili”, si riferiva così alla capacità interpretativa dello sguardo dell’esploratore Marco Polo di cogliere e raccontare all’imperatore dei tartari Kublai Khan le regole nascoste delle città del suo immenso impero, visitate, ridando un ordine alla realtà complessa e caotica dei crocevia di strade e palazzi.

E’ iniziata con la citazione di Calvino, la relazione tenutasi l’11 novembre scorso, nell’ambito della conferenza Interclub Rotary dal titolo “Smart Cities e nuove tecnologie di lotta al crimine”, tenuta dal dott. Luigi Romano, esperto di Tecnologie Antiterrorismo, Big Data e Predictive & Prescriptive Analytics per una nota società di consulenza informatica, nonchè Past Vice President ASIS International Chapter Italy.

Vediamo nell’articolo che segue, a firma di Luigi Romano, i contenuti salienti del suo intervento.

di Monica Bertolo

SMART CITIES E NUOVE TECNOLOGIE DI LOTTA AL CRIMINE

Nel 2005 il professor Jeff Brantigham, docente di antropologia dell’università dell’Ucla, mise a punto un metodo scientifico per predire i meccanismi che conducono ad un crimine, utilizzando formule matematiche ed algoritmi ovvero indici di ritualità e frequenza di alcuni fattori dei contesti sociali (condizioni climatiche, densità auto parcheggi, presenza/assenza di persone in casa in giorni feriali e festività, etc.) che, collegate a computer e banche dati sempre più dense di informazioni utili allo scopo, elaborano  grazie ad un software georiferito indicazioni statistiche sul dove e il quando un crimine possa di nuovo accadere, con una probabilità molto alta.

Big Data Era la nascita del  predictive policing, la polizia predittiva. I ricercatori si resero conto che il metodo poteva avere delle applicazioni concrete e lo sperimentano nelle città di Los Angeles e Santa Cruz, registrando un calo del 33 % delle aggressioni e del 19% dei furti.

Diverse piattaforme informatiche e software di ultima generazione nate per le analisi predittive e prescrittive nell’ambito della business intelligence,  possono essere utilizzate anche per la prevenzione del crimine, poiché permettono, grazie ad un sistema evoluto di analisi dei dati (big data) presenti nei computer delle forze dell’ordine e dei servizi di intelligence o delle città diventate ormai sempre più tecnologiche, di acquisire una visione accurata della situazione attuale, di individuare scenari futuri e di favorire e suggerire decisioni efficaci e risultati tangibili.

Smart Cities Le Forze dell’ordine, i servizi di intelligence ed i Comuni, detengono infatti nei loro computer importantissimi dati, anche solo ridotti al valore numerico, nonché informazioni sulle denunce registrate dalla polizia, formulari esplorativi su varie tematiche che il comune invia alla cittadinanza e fattori che possono indicare tanti tipi di aree a rischio: negozi, centri commerciali, banche, scuole, parcheggi, stazioni di trasporto, oppure dati sulla popolazione residente, stranieri, lavoro, le abitazioni, i flussi demografici, il traffico sulla rete stradale, le condizioni climatiche e tanti altri ancora che, opportunamente utilizzati, riuscirebbero (e riescono come dimostrano sperimentazioni effettuate in alcune città americane ed inglesi) a dirci come, dove e quando si delinque: è il caso dei software di analisi predittiva Blue Crash di IBM e PredPol utilizzato con successo dalla polizia di Memphis e di Los Angeles o del progetto di Near repeat calculator, posto in essere a Trafford (UK), sviluppato dai ricercatori del Jill Dando Institute of security and crime science di Londra (UK) in collaborazione con la polizia locale, che ha come obiettivo la riduzione della crescente ondata di furti in abitazione in Inghilterra.

Oggi le strategie di polizia predittiva possono essere classificate all’interno di quattro ampie categorie:
            1.         metodi per la previsione della criminalità: sono approcci che mirano a prevedere il luogo e il tempo in cui è più probabile che avvenga un crimine. Generalmente questi metodi predittivi comportano lo studio dei dati relativi ai crimini passati, in quanto l’idea sottintesa è che il passato sia il prologo di quel che accadrà.

            2.         metodi per la previsione del futuro aggressore: sono approcci che puntano ad identificare le classi di individui maggiormente a rischio di commettere un reato in futuro. Anche in questi casi, il database criminologico alla base delle analisi predittive è costituito essenzialmente dai record spazio-temporali dei crimini passati, cui, però, sono abbinate le informazioni relative ai criminali che li hanno commessi.

            3.         metodi per l’elaborazione di un identikit criminale: sono approcci che puntano a creare profili per ricercare gli autori di reati passati. Essi si basano su modelli in grado di elaborare le schede dei potenziali sospettati a partire dalle informazioni conservate nei database più eterogenei: un esempio, in tal senso, è il britannico PNC (Police National Computer), un vasto database costruito per immagazzinare i dati relativi alle automobili in circolazione, che ha aiutato la polizia britannica nell’attività di prevenzione e repressione del crimine, anche grazie all’integrazione con il National Automated Fingerprint Identification System, un database contenente immagini delle impronte digi- tali di coloro che sono stati condannati o arrestati, e alla combinazione con l’Automated Number-Plate Recognition, un software che utilizza un computer a rete neurale per riconoscere i numeri delle targhe riprese da telecamere aeree;

Grafico USA             4.         metodi per la previsione della futura vittima: similmente agli approcci precedenti, la strategia di polizia predittiva così sviluppata mira a identificare i gruppi o, in alcuni casi, gli individui più a rischio di vittimizzazione. Base di partenza è l’integrazione dei dati provenienti da diverse fonti, come, ad esempio, le informazioni delle indagini di vittimizzazione con il database in possesso delle forze dell’ordine; i risultati di tale operazione consentono alle forze di polizia di aumentare la vigilanza nelle zone frequentate dai soggetti più a rischio.

Per concludere, la peculiarità della polizia predittiva risiede nella sua capacità di anticipare o predire il crimine grazie ai recenti strumenti ICT (Information and Communication Technology), che hanno reso possibili analisi sempre più dettagliate e qualitativamente migliori della grande mole di informazioni di cui dispongono le forze dell’ordine, nell’attività di contrasto della criminalità per la gestione della sicurezza a livello urbano nella società contemporanea.

E’ pacifico che il prossimo futuro della Prevenzione del Crimine è nell’utilizzo di questi potenti software e tecnologie.

di Luigi Romano, esperto di Tecnologie Antiterrorismo,
Big Data e Predictive & Prescriptive Analytics

 

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