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Sunell Italia: Termoscanner per la Protezione Civile a Roma

Sunell Italia: Termoscanner per la Protezione Civile a Roma

Sunell Italia, nel presente Case Study, descrive in modo tecnico e particolareggiato la realizzazione delle soluzioni con termoscanner per le sedi della Protezione Civile di Roma.

“Quando la pandemia ha avuto inizio, è stato definito un protocollo di protezione, identificando alcune caratteristiche basilari che potevano offrire una garanzia nel rilevamento della temperatura corporea, presso i varchi e le sedi strategiche italiane. Così – testimonia Massimo Pagani, Direttore Commerciale di Sunell Italia, che ha seguito in prima persona tutta la vicenda – abbiamo presentato ai vertici del Comitato di Emergenza, e insieme collaudato a Roma a Febbraio, le caratteristiche offerte dal nostro termoscanner Panda che ha pienamente soddisfatto i requisiti di garanzia. In seguito a questo, abbiamo incominciato a fornire, tramite i nostri clienti, aeroporti e siti strategici civili e militari”.

Il presente Case Study riguarda il sito della Protezione Civile, nella sede operativa principale di Via Vitorchiano a Roma, un’installazione resa complessa dalla posizione richiesta in ambito esterno, e nella sede di Via Ulpiano.

LA REALIZZAZIONE DELLA SOLUZIONE SUNELL CON IL TERMOSCANNER PANDA ED I BENEFICI
Nei casi sopra citati, è necessario un sensore termico ad alta risoluzione, come quello della SN-T5 Panda da 400×300, per poter lavorare in un ambiente con variazioni di temperatura. Inoltre occorre un accurato posizionamento del blackbody, nell’area di lettura delle persone. Altra criticità era rappresentata dal percorso degli utenti che risalivano una scalinata durante la lettura, pertanto anche l’angolo di installazione del termoscanner doveva essere adeguatamente regolato. Infine la configurazione dello sfondo, alle spalle delle persone lette, poteva diventare critico, nel momento in cui il sole riscaldava il selciato o le vetture retrostanti.

“Questa è stata una delle prime installazioni che abbiamo seguito – sottolinea Pagani – dopo Aeroporti di Roma e Aeroporti di Venezia, sicuramente siti più semplici, interni e con corridoi di ingresso predefiniti, dove con una sola Panda si analizzano due corsie di accesso o un corridoio di larghezza di 4mt”.

Relativamente alle installazioni presso la Protezione Civile, sono stati prevenuti eventuali problemi futuri con una modifica nel firmware del termoscanner, per non rischiare di traguardare oltre la fronte della persona. In questo modo si è avuta la certezza di ottenere la lettura della sola temperatura frontale, trascurando eventuali oggetti a bordo fronte.

“Indispensabile per questi tipi di installazione – spiega Pagani – è che alle spalle del soggetto letto non si presentasse una porta aperta durante la lettura, che poteva ingannare il sensore con l’ambiente esterno. L’installazione a soffitto di termoscanner e blackbody, hanno permesso di affinare le regolazioni dell’inquadratura, per ottenere il massimo risultato: montaggio indispensabile per il corretto funzionamento, dove un fissaggio a parete non avrebbe dato la necessaria flessibilità. Come sempre, assolutamente da scartare il montaggio su cavalletto, dove la stabilità dei dispositivi, la precisione nell’inquadratura (che corre il rischio di essere modificata al minimo spostamento del cavalletto), e l’altezza di installazione troppo bassa per evitare che qualcuno o qualcosa si possa frapporre tra termoscanner e blackbody, rischiano di falsare completamente la lettura, rendendola critica ed inaffidabile”, specifica Pagani.

L’installazione, realizzata invece nella sede di via Ulpiano si è rilevata più semplice, anche se la presenza di una porta vetrata di ingresso, proprio alle spalle delle persone da leggere, avrebbe potuto causare qualche difformità in particolari momenti della giornata. Per ovviare a ciò, la soluzione è stata quella di oscurare con una pellicola antisole la vetrata e, grazie alla modifica già effettuata per la sede operativa, eliminare dalla lettura tutti gli oggetti a lato volto.

“Anche con questo Case Study  – evidenzia Pagani – si dimostra la superiorità dei prodotti Sunell, grazie alla tecnologia e all’esperienza produttiva di una serie di dispositivi, nati 4 anni fa e non creati durante il recente periodo di pandemia. L’esperienza acquisita in questi anni ha contribuito ad ottenere un risultato affidabile, sicuro, garantito e certo, necessario in un momento ed in un contesto come quelli attuali, nei quali avere la certezza di poter davvero tutelare la sicurezza delle persone è stato per noi fondamentale, per poter proporre dei prodotti utili, in linea con la filosofia di tutto il gruppo Sunell”.

la Redazione

Sunell_Protezione Civile Roma Ingresso Via Ulpiano

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