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Troilo, Hikvision: da 0 a 100 in 10… Le ragioni di un successo

Massimiliano Troilo di Hikvision nella copertina del numero 64 di S News

Hikvision Italy è la protagonista della Cover Story del numero 64 di S News, una cover del tutto speciale e singolare dal momento che riprende la copertina del libro scritto da Massimiliano Troilo, General Manager Hikvision Italy, dal titolo “Da 0 a 100 in 10… Le ragioni di un successo tra riflessioni di business e spunti di management”. Ma perché Troilo scrive un libro? È la domanda che ci siamo immediatamente posti in S News ed è infatti quella che apre l’articolata e partecipata intervista che abbiamo rivolto al General Manager di Hikvision Italy.

Buona lettura!

Perché Massimiliano Troilo scrive un libro?

Il perché è da ricercarsi in uno dei “sogni” che ho coltivato in questi ultimi anni: scrivere qualcosa che rimanesse, trasferire, senza voler “salire in cattedra”, ciò che avevo vissuto personalmente e a livello aziendale, esprimere dei concetti e delle riflessioni in modo chiaro e inequivocabile, ma soprattutto parlare e comunicare con i miei interlocutori, con il mercato e con chi, per questioni di forza maggiore, non posso incontrare personalmente e con una frequenza che crei un rapporto e un dialogo diretto.

Attraverso le pagine del libro, inoltre, ho potuto proseguire ed approfondire anche dal punto di vista aziendale il pensiero che è apparso in questi anni in maniera frammentata e spesso incompleta nelle mie interviste, parlando di qualcosa che andasse oltre il mercato, oltre il lavoro ed il business. E quale migliore occasione per farlo, se non i 10 anni di Hikvision Italy?

Credo infatti che il caso Hikvision, e forse anche il caso Massimiliano Troilo, vadano visti oltre i luoghi comuni, oltre la sbrigatività della definizione “sono cinesi, hanno i soldi”, oltre l’azienda stessa. Va invece valorizzato e sottolineato un altro aspetto: le persone che ne fanno parte. È per questo che nella prima edizione del libro, proprio quella distribuita durante le celebrazioni dei 10 anni, è stato incluso un inserto che porta il titolo “Un’Azienda fatta di Persone”, nel quale la parola viene data ai colleghi e alle persone che sono e formano Hikvision Italy.

Il libro di Massimiliano Troilo di Hikvision

Cosa rappresenta questo libro per lei e cosa può rappresentare per il settore?

Il libro per me rappresenta prima di tutto un omaggio alla splendida avventura di questi 10 anni. Il titolo “Da 0 a 100 in 10…” è la sintesi di quello che è accaduto, delle molteplici sfaccettature che hanno caratterizzato questa avventura, sia sul piano del business sia, aspetto ancora più importante, sul piano umano.

L’esigenza di scrivere questo libro, oltre ad un desiderio personale, è anche legata a voler rendere omaggio alla mia azienda, ai miei colleghi e ai partners che hanno creduto e credono in questa impresa.

Nel libro si ritrovano elementi e numeri ricorrenti: lo 0 di quando si inizia; il 100 che è non solo il traguardo raggiunto dal punto di vista del fatturato, ma anche il numero delle persone che lavorano e ruotano attorno ad Hikvision Italy; il 10 che rappresenta gli anni che sono passati, le sedi che abbiamo sul territorio, le Business Units che contribuiscono con la loro focalizzazione al raggiungimento dei targets. L’intero libro è inoltre un’analisi di ciò che è successo in questi 10 anni ed è la guida per il giro di boa dei prossimi 10.

Preciso a tal proposito che non ho la presunzione di pensare che il mio libro debba essere un riferimento per il nostro settore: ho semplicemente descritto ciò che è stato il mio percorso e ho voluto condividere le mie esperienze, forse anche per far meglio comprendere a chi leggerà che non è tutto semplice, non è tutto in discesa, non è tutto scontato, come si è portati a pensare. Una multinazionale è spesso più complicata, e a tratti limitante, rispetto ad un’impresa privata dove, nel bene e nel male, si decide per se stessi.

Kickoff 2022 Hikvision

La seconda parte del libro presenta le 10 ragioni che hanno contribuito al successo di Hikvision Italy e che potrebbero contribuire al successo di qualsiasi azienda. In esse mette sempre, come parte conclusiva in ciascun capitolo, la sua esperienza sul campo. Quali sono tali 10 ragioni?

Le 10 ragioni, o meglio i 10 spunti di riflessione, rappresentano per me quelle caratteristiche sulle quali un imprenditore o un manager dovrebbe soffermarsi per dare una direzione chiara alla propria azienda, ai rapporti all’interno di essa, ma anche alla propria vita privata, per trovare un equilibrio con la vita professionale. I 10 punti sono: pianificare le attività con un Business Plan ambizioso, guidare il cambiamento, saper comunicare oltre le parole, raggiungere il target, facilitare i rapporti umani in azienda, guardare al futuro, la leadership riconosciuta, delegare, il tempo per se stessi e l’umiltà dell’autocritica. Si tratta di riflessioni personali ed aziendali che in realtà sono un punto di partenza che il lettore, se lo riterrà adeguato e utile, potrà usare come spunto per intervenire sulla propria azienda e sul proprio approccio al business, per disegnare un nuovo futuro.

C’è poi un altro aspetto da rilevare legato alla frustrazione: credo che i 10 spunti, in quanto frutto del mio reale percorso e della mia esperienza pratica, possano essere un aiuto nel processo di maturazione personale e nel modo di agire e gestire un’azienda, in modo che i propri obiettivi siano concreti e quindi realizzabili e non rimangano solo sogni generando frustrazione.

Ritengo infatti che il lavoro duro e costante e l’onestà verso se stessi e verso gli altri siano la chiave di lettura per la propria realizzazione.

A volte si addentra anche in aspetti più privati, come quando parla della famiglia, della sua passione per la cucina e per la barca. Valgono anche lì le stesse regole?

Non è questione di regole, ma è più una questione di coerenza e di modo di comportarsi ed agire. La vita privata e le proprie passioni si intersecano con la vita professionale: le due componenti sono imprescindibili e non possono essere trattate in modo distinto.

Siamo fatti così e così agiamo. Anche il tempo libero per me deve avere un fine, un target: realizzare qualcosa mi dà soddisfazione, il guardare avanti contribuisce alla mia serenità ed è in linea con il mio desiderio di fare qualcosa per il “dopo” e anche per gli “altri”.

Una famiglia è un impegno, non è un effetto collaterale, le passioni sono una valvola di sfogo, un fare ciò che ci piace, seppure per me anche già il lavoro è piacere e fonte di gratificazione.

Certe passioni, come la barca e il mare, coinvolgono la famiglia e gli amici. Personalmente non ho passioni che non coinvolgano chi mi sta intorno e questo dà valore e coesione anche al tempo libero. 

Alla fine lei, sempre proiettato al futuro, dà ulteriori tre suggerimenti e già parla del “dopo Massimiliano Troilo”. Perché?

Lavorare tanto e con dedizione, il target e le priorità, affrontare gli aspetti uno alla volta sono i tre suggerimenti che, interpretati secondo i propri desideri ed esigenze, sono forse il sunto di questo libro, ma sono anche e soprattutto ciò che rappresenta il proprio futuro. Ma non bisogna mai dimenticare che c’è sempre un “dopo” che va oltre tutto questo e che deve essere pianificato nel durante. Ci sono dei doveri ed il manager ne ha tanti verso se stesso e verso gli altri. Uno di questi è che non si può lasciare un’azienda (perché di questo stiamo parlando) e vedere che la stessa si sgretola alle nostre spalle.

È un nostro preciso dovere costruire qualcosa di solido e di duraturo, un dovere verso noi stessi, perché delinea la nostra professionalità in quanto manager, ma anche un dovere verso chi si lascia al “dopo di noi”, perché bisogna garantire un prosieguo del proprio percorso in un’azienda sana, in grado di andare avanti anche senza la nostra guida.

Saper guardare al futuro, dunque, significa anche saper anticipare il dopo di noi”. Questo può avvenire perché si lascia un’azienda per una nuova sfida o, come nel mio caso, perché si è arrivati a fine carriera. Si ha il dovere di essere consapevoli di questo e si deve trovare un successore che garantisca il prosieguo di quanto costruito: solo in questo modo, definendo cioè il “dopo Massimiliano”, si definisce il futuro.

Lo speech di Massimiliano Troilo di Hikvision
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