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Axel, Bosello: il mercato, il Covid e la vision di Axel

Axel

Axel, con le parole del suo Presidente Patrizio Bosello, dall’adamantina chiarezza, è la voce narrante dell’intervista che segue, che riassume l’esperienza vissuta nel 2020, che tutti desideriamo relegare nelle memorie da dimenticare, dopo aver tratto la dovuta, dura ed inconfutabile lezione di vita. E, come tipico di chi con pragmatismo guarda sempre avanti, presenta delle soluzioni, delle vincenti ed incoraggianti vie d’uscita.

Signor Bosello, come ha impattato e come sta impattando ancora oggi l’emergenza Covid sulle attività della sua azienda?
Non credo ci sia alcuna impresa del nostro settore che le dirà che la cosa è ininfluente e che tutto va benissimo. Mentirebbe spudoratamente.
Il primo blocco totale delle attività a primavera è stato per il settore negativo, ed in modo rilevante. Per altre aziende che hanno potuto lavorare, anche solo parzialmente, perché i codici Ateco davano la possibilità di operare, forse la cosa è stata mitigata.
Noi,  in quanto specifici sulla sicurezza antintrusione, siamo stati obbligati a chiudere per molte settimane, prima di poter accedere ai locali, per poter almeno effettuare spedizioni del materiale a stock: alquanto penalizzante, e influente sull’andamento 2020.
La situazione attuale è migliore, poiché le attività economiche sono comunque aperte, e di conseguenza si può produrre e vendere. Vediamo se e quanto dura.
Il navigare in assenza di certezze è tipico di ogni impresa, ma solo quando le cose dipendono dall’azienda stessa.
Il dover operare con la spada di Damocle appesa sopra la testa, e qualcuno lì pronto con la forbicina a tagliare la corda che la tiene, è una cosa con la quale né io né nessun altro si è mai dovuto confrontare. La cosa ha impatto anche sui fornitori, soprattutto nei produttori mondiali di componentistica elettronica, dai quali abbiamo per il 2021, per ragioni che qui non ha senso citare, uno shortage pesante di disponibilità materiali che porterà l’anno prossimo per molti items speciali, come processori, memorie, sensori ecc. anche alle 20-30 settimane di consegna. Il che significa che noi produttori, se vogliamo produrre i nostri volumi, dobbiamo piazzare ordini che riceveremo nel secondo semestre del 2021. E gli ordini li piazziamo basandoci su cosa? Il passato storico non ci dà dati coerenti, perché il futuro sarà diverso, e le previsioni si fanno basandosi più sull’esperienza e sul “naso” dell’impresa, più che su dati elaborati. Per le imprese oggi non si viaggia su binari ferroviari, in base allo scambio che hai scelto, ma su un mare agitato con una barca da governare, pronti a virare ad ogni secondo. Eccitante, faticoso, impressionante, ma è di nuovo la predominanza dell’uomo sui file excel e sui software di gestione, che sono lì balbettanti e di scarso aiuto… Lo chiamerei “Fuzzy Management”, per usare un termine noto ai firmwaristi, con ampio spazio ad agilità, reattività, creatività e problem solving in tempo reale.

Quindi monitorare costantemente e stare a vedere cosa succede, potrebbe essere oggi la strategia migliore?
No, no, per niente. La similitudine della barca impone di remare come e più di prima, e di forzare pesantemente nel momento in cui vuoi virare. In questo contesto si lavora molto più di prima, e gli sforzi sono rilevanti e continui. Direi che se ci sarà qualcuno che porterà il Paese fuori da questa situazione, non saranno i debiti colossali che l’Italia sta facendo per mettere puntelli alla baracca, ma le imprese che sono le sole a poter creare valore aggiunto e ripresa. Anche se spesso sono prese a calci nel sedere.

Come quindi avete fatto tesoro del periodo di inattività?
Abbiamo utilizzato il periodo di forzata inattività per riflettere parecchio, sulla nostra struttura e sulle strategie. Abbiamo nel medesimo tempo lavorato molto in smart working in R&S, con qualche ovvia difficoltà logistica relativa a strumentazioni e apparati di testing disponibili solo in azienda, per portare avanti parecchi progetti che sono usciti come prodotti reali nei mesi successivi alla chiusura. Tra questi spiccano i dispositivi wireless della Serie Axeta®SW, la tastiera touch sense Siena, la gestione App Axel-Cloud su GPRS, oltre che su WebServer
Non abbiamo rallentato di una virgola la progettazione, che è alla base del futuro di ogni azienda, soprattutto in un comparto dinamico e repentinamente mutante come il nostro. La rafforzeremo anzi, perché è il cuore delle realizzazioni delle idee e progetti che il nostro marketing e struttura commerciale individuano. Abbiamo modificato l’idea della struttura commerciale, con qualcosa che ci auguriamo sia innovativo e abbia un ottimo successo.

Quale dunque la sua vision, e quale la possibile e vincente via d’uscita?
Vede, anche nel recente Forum Antintrusione qui su S News ho sottolineato che il fare rete tra imprese non è solo qualcosa che si trova sui libri di economia, ma una reale arma di coagulazione di risorse. Il che permette a realtà di un certo rilievo a livello nazionale, ma nel panorama globale piccole e attaccabili, di fare fronte in modo compatto alla competizione, condividendo costi e risorse, in vista di una operatività comune positiva, mantenendo la propria individualità. Non si tratta quindi né di acquisizioni né di vendite, ma di una vision differente e creativa, che avrà il successo che merita.
Vedremo di più nei prossimi mesi.

a cura di Monica Bertolo

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