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Ben-Essere al lavoro: la Fiducia in se stessi al lavoro

Ben-Essere al lavoro: la Fiducia in se stessi al lavoro

Ben-Essere al lavoro, la Rubrica di S News a cura di Giulia Cavalli, nell’articolo che segue approfondisce il tema della Fiducia in se stessi al lavoro. La psicologa, per aiutare a conoscere il livello di fiducia che si ha in se stessi, propone anche  una serie di domande.
Ecco quindi l’analisi ed i consigli dell’esperta, uniti ai nostri Migliori Auguri di Buon 2020!

Buona lettura!


LA FIDUCIA IN SE STESSI AL LAVORO

Una bellissima vignetta di Snoopy, che parla all’uccellino Woodstock, dice: Se hai creduto a Babbo Natale per circa 8 anni, puoi credere in te stesso per 5 minuti”. Ci fa sorridere perché va a toccare qualcosa di noi, mettendoci di fronte a una realtà, nostra e/o dei nostri collaboratori.

Provate a rispondere a queste domande, pensando se l’affermazione riportata sia nel vostro caso vera, abbastanza vera, abbastanza falsa o falsa, in riferimento all’ambito lavorativo (potete poi utilizzare questo questionario anche pensando all’ambito famigliare, ricreativo ecc. sostituendo il riferimento indicato tra parentesi):

La Fiducia_Questionario 1

Queste frasi riflettono il livello di fiducia in se stessi, ovvero la capacità di cogliere e contare sulle proprie risorse e abilità. Questo tipo di fiducia può essere anche chiamato senso di autoefficacia, cioè la fiducia di potersi organizzare per ottenere i risultati voluti. Sai di avere delle qualità su cui fare affidamento, anche nei momenti più difficili o imprevisti del lavoro?

Ora provate a leggere queste frasi, che riguardano un’altra sfaccettatura della fiducia in se stessi:

La Fiducia_Questionario 2

In questo caso stiamo parlando della capacità di affermare se stessi, di far valere per esempio i propri bisogni o i propri punti di vista di fronte agli altri. Chi ha risposto a tutte le affermazioni con “Falso” e “Abbastanza falso” probabilmente può sentire di avere valore e di avere diritto di essere ascoltato, al contrario chi ha risposto “Vero” e “Abbastanza vero” sente di non essere “abbastanza (bravo, intelligente, capace, bello ecc.)” per potersi esprimere o teme che, esponendosi, non verrà ascoltato o verrà giudicato negativamente.

Infine, vediamo a quale livello è la vostra autostima:

La Fiducia_Questionario 3

Anche in queste affermazioni, se per lo più avete risposto “Vero” o “Abbastanza vero”, probabilmente l’immagine di voi stessi non è molto positiva e dovreste imparare ad apprezzarvi di più. L’autostima riguarda il valore che si dà a se stessi e non dipende dagli altri o dal contesto: siamo noi a dover cogliere quanto siamo preziosi e, di conseguenza, anche gli altri ci vedranno con i vostri stessi occhi!

Se la risposta a tutte e 15 le frasi è stata “Falso”, il rischio potrebbe essere che l’estrema fiducia che avete in voi stessi porti a dominare o schiacciare gli altri; il caso opposto si ha se avete risposto per lo più “Vero” o “Abbastanza vero” a tutte le affermazioni: la fiducia in voi stessi è molto scarsa e potrebbe essere utile iniziare a guardare se stessi con uno sguardo maggiormente positivo e curioso. Potete anche verificare se siete più carenti nell’autoefficacia (prime 5 frasi) o nella capacità di affermarvi (frasi 6-10) o nell’autostima (frasi 11-15). Si tratta di aspetti della fiducia in sé che possono essere coltivati anche separatamente, ma che necessariamente sono in connessione tra loro (per esempio, se so di valere, so anche dire di no e non mi arrendo di fronte all’imprevisto).

Come si sostiene la fiducia in sé?
Sapendo chi siamo e su cosa possiamo contare dentro di noi, sapendo che – come tutti – siamo persone che possono migliorare e, quindi, andiamo anche incontro a fallimenti o esiti non desiderati. Spesso chi non ha fiducia in sé teme di sbagliare o di esporsi al giudizio degli altri, ma è necessario accettare che è normale e sacrosanto commetter errori (perché ci fanno scoprire limiti e risorse di noi stessi e del contesto in cui siamo) e che gli errori non ci tolgono valore. In ogni caso, l’importante è avere la curiosità di scoprire chi si è.

Un gioco facile, ma anche istruttivo, per iniziare a guardare a sé con fiducia può essere quello di utilizzare tutte le lettere del proprio nome per scrivere le competenze/risorse/qualità che vi caratterizzano (come un acronimo).

“Impara a rispettarti e ad amarti, perché è con te che passerai tutta la vita”
(Anonimo).

di Giulia Cavalli, psicologa psicoterapeuta, psicoanalista

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